I Parlamentari: “Il Governo accolga la proposta di 4 nuovi dipendenti per il Parco Appennino tosco-emiliano”

( Sassalbo, 01 Agosto 2023 )

La deputata Dem reggiana, Ilenia Malavasi, ha presentato, insieme alle colleghe Simona Bonafè e Chiara Braga, un ordine del giorno che chiede al Governo di accogliere la richiesta avanzata dal Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano per procedere all’assunzione di quattro nuovi operatori, analogamente a quanto concesso per il Parco nazionale delle Cinque Terre.

“In realtà”, spiega l’On. Malavasi, “con questo ordine del giorno vogliamo portare l’attenzione sull’importanza strategica dei parchi nazionali che, oltre alle consuete attività di monitoraggio e salvaguardia ambientale e del paesaggio, hanno assunto, e sempre più lo faranno, un ruolo centrale nell’accompagnare la transizione ecologica, facendosi destinatari di numerosi progetti su questo fronte e su quello della messa in sicurezza del territorio. Infatti, in relazione alle crescenti aspettative riguardanti la custodia di natura e biodiversità, minacciate dagli effetti dei cambiamenti climatici, i Parchi saranno sempre più coinvolti in programmi nazionali ed europei, che necessitano di adeguato personale. Il nostro ordine del giorno nasce dalla considerazione che, invece, i Parchi, negli ultimi anni, non hanno potuto beneficiare della facoltà di ampliare la loro dotazioni organiche, così come invece hanno potuto fare altri enti”.

Analizzando i dati, per esempio, si scopre che il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano dispone di una pianta organica di soli sette posti, per un importo di spesa che è il più basso fra tutti i parchi nazionali italiani, sia in termini assoluti che in relazione all’estensione e al territorio interessato e per questa ragione è costretto ad attivare convenzioni con altri enti pubblici locali per sopperire ai fabbisogni amministrativi.

“In ragione delle nuove normative e degli impegni assunti in materia di educazione ambientale quale coordinatore di una “Riserva uomo e biosfera dell’UNESCO”, comprendente oltre 80 comuni e oltre 500mila ettari in sei provincie e tre regioni”, continua l’On. Malavasi, “è lecito attendersi per il Parco dell’Appennino un ulteriore aggravio delle necessità amministrative e gestionali, anche in conseguenza della prossima attuazione del programma "Parchi per il clima”. È quindi assolutamente evidente che il Parco debba disporre del personale adeguato, con le necessarie assunzioni, eventualmente anche a carico del bilancio dell’ente stesso”.

“Il nostro”, conclude Ilenia Malavasi, “è un odg che riguarda specificatamente il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, ma che, più in generale, intende affrontare la situazione complessiva dei Parchi nazionali, proprio per le ragioni espresse in premessa. Stiamo vivendo un’estate dove le conseguenze dei cambiamenti climatici stanno mostrando il loro volto peggiore, in modo anche drammatico. Potenziare la dotazione organica degli enti preposti alla salvaguardia dell’ambiente e della natura ci sembra non solo doveroso, ma urgente”.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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