Parco Appennino: Bilancio/Resoconto 2018

( Sassalbo, 29 Dicembre 2018 )

Il nostro 2018

Riassumiamo un po’ forzatamente in 6 titoli le più rilevanti “novità” dell’azione del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano nell’anno 2018: il Centro Uomini e foreste; le vie storiche Matildica e del Volto Santo; il rafforzato impegno con Carabinieri Forestali del Parco Nazionale e la Riserva dell’Orecchiella; il recupero dell’Eremo e delle aree circostanti a Bismantova; la scuola di paesaggio del Parmigiano – Reggiano; la pubblicazione dell’Atlante dell’Appennino. 

Ciascuno di questi titoli rappresenta una pluralità di iniziative e passaggi realizzati nel corso dell’anno, ma soprattutto un approdo fondante e consolidato, per attività e dinamiche economiche e culturali destinate a durare nel tempo e a segnare di sé la vita del nostro territorio.

Il 2018 è stato un altro anno vissuto di corsa; e altresì un anno di transizione e fondazione di nuove idee già concretamente in moto, pur nella continuità intensa dell’operare dell’Ente Parco, cui si è sommato l’impegno, importante ed essenziale dell’impulso alla gestione della neonata Riserva di biosfera UNESCO dell’Appennino e contestualmente all’avvio del suo allargamento. Potrebbe fermarsi qui una foto di sintesi di un bilancio operativo del 2018. 

Altri titoli

Sarebbe però una fotografia forse arbitrariamente mutilata di altri temi e titoli forse non meno significativi.

Per esempio la partecipazione alla rassegna “Sacro e natura” e l’ iniziativa “Seminare bellezza” dedicate alla “Laudato Si”; l’attenzione e la divulgazione scientifica ai cambiamenti climatici ed emblematiche azioni di contrasto e adattamento con interventi nei boschi; il convegno di livello internazionale e la “Carta di parma” sulla cultura degli animali; la partecipazione ad appuntamenti europei delle riserve di biosfera UNESCO, la serie dei momenti di visite e laboratori su “Geodiversità e Geosfera d’Appennino”; la partecipazione al gemellaggio delle 3 pecore e alla rassegna della Cornigliese e la nuova edizione del “Mondiale funghi” e di Dolce&Farina a Cerreto Laghi. La tradizionale rassegna “Menù a km0” si è trasformata nel progetto “Upvivium”, che si è esteso ad altre riserve di biosfera e si appresta ad assumere una dimensione nazionale. Il progetto “Parco nel Mondo” rivolto all’emigrazione storica ha aperto un nuovo versante di ricerca sul tema reciproco e attualissimo dell’immigrazione e sul “Mondo (che entra)nel Parco”.

L’ Atelier “Delle Acque e delle Energie” da un lato è approdato alla Biennale di Venezia; dall’altro è in fase di ripensamento, anche in vista del centenario della Centrale di Ligonchio che ricorrerà nel 2019.

Importante è stata l’apertura di nuovi centri visita e punti info, tra cui quello nella bellissima Piazza Medicea di Fivizzano insieme al Parco delle Apuane. E’ stata stipulata una nuova convenzione con Enel per la riapertura e manutenzione in zona Ligonchio e di boschi e aree in zona Lagastrello. Contemporaneamente hanno raggiunto ancora più alti numeri di partecipazione senza precedenti le iniziative di Neve Natura Estate nei Parchi Autunno d’Appennino e il seminario residenziale per docenti “Tracce nel bosco”, senza dimeticare il CEAS e Atelier della biodiversità "Dedalus". Sono proseguiti  e vanno verso esiti di successo i progetti Life Mirco, Barbie ed Eremita; così come per il progetto CEETO sul turismo sostenibile. 

- La “Mappa delle Collaborazioni-

Il volume e qualità delle attività nel loro insieme non sarebbe assolutamente stato possibile con le sole forze dell’Ente Parco, senza l’apporto decisivo di una larghissima rete di collaborazioni pubbliche e private, Ministero dell’Ambiente e Comuni, Regioni e altri Parchi, GAL e imprese private, cooperative e associazioni ambientaliste e di volontariato. Decisivo è stato il ricorso a fondi europei consentito da una politica di bilancio molto rigorosa. Sono state erogate pressoché integralmente sul nostro territorio appenninico risorse per circa 5 milioni di euro cioè 2,5 volte in più del contributo ricevuto dallo stato (1,8 milioni), proprio grazie a una gestione spartana delle spese dirette di personale e obbligatorie, che ha lasciato libere le risorse per accedere al moltiplicatore di finanziamento dei Fondi Europei.

 Verso il 2019

Con queste premesse di azioni realizzate e ancora in corso il 2019 si presenta come un anno ancora promettente e assai impegnativo, in particolare su alcune sfide come l’allargamento della Riserva della Biosfera UNESCO richiesta da oltre 30 nuovi Comuni dell’Appennino nelle province di Lucca, Massa Carrara, Modena, Parma e Reggio Emilia. 

La rete delle collaborazioni e la volontà di collaborare tra enti pubblici e altresì tra soggetti pubblici e privati si presenta come risorsa essenziale o perlomeno la più importante su cui far leva per vincere le sfide che si presentano nell’anno che si apre.

di Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e coordinatore della MAB UNESCO

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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