Siglato accordo Regione Emilia-Romagna Parco Nazionale

Al via un progetto pilota nell’ambito del Life MIRCO-Lupo

( Sassalbo, 29 Settembre 2016 )

La Regione Emilia-Romagna e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano hanno siglato un accordo  che prevede una stretta collaborazione tra l’assessorato all’Agricoltura della Regione e il  Wolf Apennine Center, la struttura specializzata del Servizio Conservazione della Natura e delle Risorse agro-zootecniche del Parco Nazionale. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo occorre promuovere buone pratiche, sgomberare il campo da pregiudizi, informare la popolazione, coinvolgendo mondo ambientalista, associazioni agricole e venatorie. Da qui l’accordo sottoscritto. Tra gli obiettivi:  la mitigazione dei conflitti uomo-lupo e in generale con i diversi portatori di interesse; la soluzione delle problematiche di tipo sanitario; il monitoraggio della popolazione anche  attraverso un sistema di  rilevazione satellitare; le campagne di informazione e sensibilizzazione che verranno svolta in tutto l’ambito regionale. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, sarà realizzato in collaborazione con il territorio, un calendario di appuntamenti da svolgersi nel PalaLupo, struttura attrezzata, gonfiabile e itinerante, che ospiterà incontri con gli allevatori, le scuole, la cittadinanza.

Con questi obiettivi  nasce la collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il  Wolf Apennine Center, la struttura specializzata del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

“La Regione - afferma l’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli -  vuole impegnarsi in due progetti  pilota per promuovere una migliore convivenza uomo-lupo e per contenere i danni prodotti all’agricoltura dal cinghiale, una delle specie più impattanti e in espansione. In questi progetti abbiamo voluto coinvolgere, rispettivamente, il Parco Nazionale e il Parco regionale dei Gessi Bolognesi. Siamo di fronte a progetti che, pure nella loro diversità, rappresentano una buona pratica  che vogliamo sostenere e proporre come modello sul territorio. Contrastare e contenere i danni che la fauna selvatica provoca innanzi tutto al mondo agricolo è possibile, ma per farlo occorre da un lato lavorare sulla prevenzione e l’informazione, dall’altro rafforzare l’azione coordinata sul territorio.  Nel caso del lupo, che è una specie protetta, la prevenzione è fondamentale. Lo dimostrano gli interventi che abbiamo già finanziato con soddisfazione degli allevatori, anche se in un quadro di miglioramento persistono zone di forte sofferenza".


“Il ritorno del lupo su tutto l'Appennino -   sottolinea il presidente del parco Fausto Giovanelli -   rappresenta sicuramente una ricchezza è un valore anche emblematico, per l'ambiente e la biodiversità. Trattandosi ormai di ritorno e reinsediamento diffuso dal crinale alla prima collina, rappresenta anche un problema con aspetti nuovi per la convivenza con gli insediamenti umani oltre che con alcune attività economiche, con le quali vanno gestiti con impegno i conflitti attuali e potenziali, con misure di prevenzione efficaci e con reale e rapida azione di indennizzo, quale quella che il Parco Nazionale può garantire all'interno del proprio perimetro. Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è lieto di poter mettere a disposizione le conoscenze, l'esperienza e le validissime competenze maturate negli anni e più recentemente, dal 2012, sviluppate e aggiornate col Wolf Apennine Center (W.A.C.) quale centro permanente di riferimento istituzionale per la gestione del Lupo e dei conflitti che esse può provocare, su area vasta e non solo nel Parco. Siamo orgogliosi di poter mettere questo patrimonio di impegno e risorse umane a disposizione della intera Regione Emilia Romagna nel realizzare sempre più rigorose ed efficaci politiche di gestione della fauna selvatica e supportare le nuove crescenti problematiche”.

La sigla dell’accordo avvenuta a Bologna è stata anche l’occasione per presentare il progetto Life MIRCO-Lupo che ha visto gli interventi di Willy Reggioni responsabile WAC – Progetto Mirco-Lupo,  Federico Striglioni responsabile progetto Mirco-Lupo per il Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, Simone D’Alessandro di CARSA e Giuseppe Piacentini Comandante CTA – Corpo Forestale dello Stato. A centro dell’attenzione l’app “Mappa il randagio”, scaricabile dal sito www.lifemircolupo.it per segnalare  l’avvistamento di cani randagi e i Nuclei cinofili Anti-veleno che dal mese di ottobre opereranno nel territorio della Regione Emilia Romagna.

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Danni ad allevamenti e aziende agricole, la diminuzione continua: -60% dal 2008, ma con un andamento differenziato

Anche nel 2015 si conferma il trend discendente in atto ormai da alcuni anni:  i danni provocati da uccelli, lupi, cinghiali, caprioli, daini, cervi, lepri e istrici,  accertati su tutto il territorio regionale  - e risarciti al 100% dalla Regione - sono stati infatti  di poco superiori a  1,142 milioni di euro contro il milione e 469mila euro del 2014.  Nel 2008 avevano superato i 3 milioni di euro. La riduzione 2015-2008  supera dunque il 60%
In particolare i danni da cinghiale sono scesi nel 2015 a meno di 154mila euro rispetto ai quasi 226mila  del 2014, anche se con un andamento differenziato sul territorio,  nel quale permangono situazioni di criticità. Anche i danni da lupo sono in calo: superavano i 120mila euro nel 2011 sono scesi a 64.800 nel 2015 (dato non definitivo).  Tra le specie più impattanti, oltre al cinghiale, lo storno e gli uccelli ittiofagi come il cormorano.

Prevenzione, i bandi della Regione
La diminuzione dei danni va messi in relazione anche con l’accresciuto impegno della Regione sul fronte della prevenzione.
Per il sostegno alle aziende agricole che vogliono installare recinzioni,  dissuasori acustici e visivi, cani da guardiania,  protezioni elettriche  a bassa intensità e altri presidi  di difesa, il Psr 2014-2020  mette  a disposizione 3 milioni di euro. Di questi, 1,5  milioni sono già stati stanziati con il primo bando uscito l’8 agosto, che rimarrà aperto fino al 31 ottobre. Potranno essere richiesti contributi in conto capitale pari al 100% di una spesa che è compresa dai 3 mila ai 30 mila euro.
E non solo: altre risorse sono in arrivo per i piccoli interventi di prevenzione, con un costo compreso tra 200 e  2.500 euro, grazie  a un bando approvato dalla Giunta che stanzia 200 mila euro direttamente dal bilancio regionale e che prevede procedure più snelle, con scadenza  al 25 ottobre

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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