Riserva MaB UNESCO cerimonia ufficiale a Bologna

( Sassalbo, 14 Dicembre 2015 )

Domenica 13 dicembre a Bologna, in Cappella Farnese a Palazzo d'Accursio (piazza Maggiore 6), il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e Philippe Pypaert, Unesco Italia, hanno consegnato  la pergamena che suggella il riconoscimento dell'Appennino Tosco Emiliano come Riserva MaB UNESCO nelle mani del presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli, che l'ha ritirata in rappresentanza di Enti Locali, Istituzioni, Scuole, Università, associazioni e singoli cittadini. In una sala affollata, sedevano nelle prime file la maggior parte dei sindaci dei 38 Comuni che hanno sottoscritto la candidatura. Presenti anche i rappresentanti delle Camere di Commercio, degli Istituti scolastici e delle Università. 

"Si tratta di un risultato straordinario - ha spiegato Bonaccini - perché due aree che rappresentano il cuore del patrimonio naturale della nostra regione sono entrate a far parte delle 631 Riserve Unesco al mondo. La pergamena che consegniamo testimonia quale patrimonio di bellezza e saperi custodisca l'Appennino, e al tempo stesso è un incoraggiamento per le nuove sfide che ci attendono. L'obiettivo che vogliamo raggiungere - ha affermato il presidente - è coniugare la difesa dell'ambiente, della biodiversità e delle tradizioni storiche e culturali con lo sviluppo del turismo e la crescita dell'economia di questi territori. Possiamo dire con orgoglio che con il Mab Unesco all'Appennino Tosco Emiliano e al Delta del Po abbiamo aggiunto un altro tassello per fare dell'Emilia-Romagna una regione sempre più europea".

"Con la cerimonia di domenica - ha spiegato Giovanelli - si conclude il riconoscimento e prende il via la costruzione di un piano d'azione e di una governance del progetto per cui saranno decisive la condivisione delle conoscenze, la partecipazione e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Rete mondiale dell'Uomo e della Biosfera è sempre più attuale, perché incentrata su una sfida epocale, alla quale anche il nostro Appennino saprà offrire un contributo importante: coniugare innovazione, cultura e sviluppo sostenibile".

Riserva Mab Unesco dell'Appennino Tosco Emiliano 

L'area ha una superficie di oltre 223 mila ettari (10 volte più grande del territorio del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano) e interessa 38 Comuni nelle provincie di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara e Lucca, 16 dei quali fanno parte del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano.  Vanta la presenza  di un Parco nazionale e di Parchi regionali, oltre che di 64 prodotti - Dop, Igp e tradizionali - a testimonianza di un'antica e produttiva storia di civilizzazione e insediamento umano. La varietà del clima euro-mediterraneo e dei suoi paesaggi è un altro profilo d'eccellenza della vasta area territoriale che va dalla Garfagnana alle colline di Langhirano, dalle terre del Prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano di montagna, di Canossa, di Bismantova, alla Lunigiana dei castelli Malaspina, degli olii, dei mieli, dei vini.

La candidatura a Riserva Mab Unesco - avviata e coordinata dal Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano - è stata sottoscritta dalle due Regioni, Emilia-Romagna e Toscana, da 38 Comuni e rispettive Province, dalle Camere di Commercio di Parma e Reggio Emilia, Università di Modena-Reggio e Parma, Fondazione Reggio Children, Consorzi di bonifica, Istituti scolastici, Coldiretti, Cai, Legambiente, oltre che da numerose associazioni operative sul territorio e dagli stessi cittadini. Anche per questo la cerimonia di domenica è aperta a tutti e costituirà un'occasione per festeggiare il successo dell'Appennino e dare il via a progetti e iniziative di valorizzazione.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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