Un rara farfalla in Appennino

Scoperti alcuni esemplari di Parnassius mnemosyne

( Sassalbo, 17 Giugno 2015 )

Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano esprime grande soddisfazione nell’apprendere la notizia del ritrovamento di alcuni esemplari appartenenti alla specie Parnassius mnemosyne da parte del gruppo di volontari afferenti alle GEV di Reggio Emilia coordinati da Maria Luisa Borettini.

“Parnassius mnemosyne – spiega Willy Reggioni Responsabile Servizio Conservazione della Natura del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - è un Lepidottero ricompreso nell’allegato IV della Direttiva Habitat, che elenca specie d’interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa, del quale non si avevano recenti segnalazioni in questa porzione di Appennino settentrionale”.

Un’altra bella notizia che interessa il nostro Appennino e in controtendenza rispetto ad un contesto generale decisamente preoccupante sul fronte della perdita di diversità biologica. Secondo un recente rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), le farfalle di prateria sono infatti diminuite in tutta Europa del 50% in questi ultimi 20 anni.

“La diminuzione del numero di questi lepidotteri – continua Reggioni - è preoccupante perché queste farfalle sono considerate indicatori di biodiversità e della salute generale degli ecosistemi e dalla quale dipendono molti servizi ecosistemici particolarmente utili all’uomo. Per questo motivo, con l’obiettivo di indagare il fenomeno della rarefazione degli insetti e soprattutto di creare le condizioni affinché alcune specie di insetti rai e protetti possano continuare a svolgere il loro importantissimo ruolo negli ecosistemi di foresta ed aquatici, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, nei prossimi cinque anni, si impegnerà insieme alla Regione Emilia-Romagna in un importante progetto Europeo per la conservazione della diversità ecologica”.

“In attesa della conferma della segnalazione – conclude il Responsabile Servizio Conservazione del Parco nazionale - vogliamo pertanto complimentarci con Massimo Gigante e Remo Prati per il loro impegno pluriennale sul fronte dell’implementazione delle conoscenze sulla presenza di specie rare e minacciate nell’Appennino tosco-emiliano, la cui importanza e contributo alla conservazione della biodiversità è stato recentemente sancito anche dall’Unesco con l’inserimento di una ampia porzione di territorio nella rete delle Riserve della Biosfera (MAB Unesco)”.

Silvia Baglioni Ufficio Stampa Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano +39 3398270724 – ufficiostampa@parcoappennino.it www.parcoappennino.it

Condividi su
 
© 2024 - Ente Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Via Comunale, 23 54013 Sassalbo di Fivizzano (MS) Tel. 0585-947200 - Contatti
C.F./P.IVA 02018520359
Codice univoco per la fatturazione elettronica: UF6SX1 PagoPA
Albo Pretorio - Amministrazione trasparente - URP - Privacy
Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

Facebook
Twitter
Youtube
Flickr