Succiso in diretta a Buongiorno Regione

( Sassalbo, 02 Aprile 2013 )

Una troupe de TGR Rai3 dell’Emilia Romagna ha iniziato la giornata a Succiso: una diretta sotto una bella nevicata per raccontare il ‘Paese kibbutz’.

«Visitiamo Succiso, Comune dell’Appennino Reggiano, per scoprire come si può sconfiggere lo spopolamento della nostra montagna» così spiega Antonio Farnè giornalista Rai, inviato dalla sede di Bologna in collegamento dal piccolo borgo del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. «Succiso oggi ha sessanta abitanti, ma all’inizio degli anni ’90 ha rischiato di morire. Qualcuno, però, ha deciso di reagire e dare vita alla cooperativa paese. Spirito d’iniziativa e un’idea precisa per rinsaldare la comunità intorno a un progetto collettivo».

«Quotidianamente e tutti i giorni ognuno ha un suo compito – spiega Dario Torri, presidente della Cooperativa paese, ‘La Valle dei Cavalieri’ - Da qui a Ramiseto ci sono circa 20 Km su stratede di montagna, quindi, ognuno cerca di contribuire con il proprio lavoro a soddisfare i bisogni primari. Emiliano, il cuoco, fa il pane 15-20 chili al giorno; Giovanni cura l’attività agricola, fa la mungitura; Alvaro porta i bambini a scuola, si fa tutte le sue frazionicine, poi, quando torna fa il formaggio; Maria e Piera seguono il bar e il negozio; Fabio aiuta e all’occorrenza sostituisce gli altri. I soci sono trentatre, sono quelli che hanno fondato la Pro Loco. I dipendenti fissi sono sette, ma durante la stagione estiva possono arrivare a tredici. Il fatturato della coop è di circa 700mila euro. Le voci dell’attività sono principalmente il ristorante e poi l’attività agricola e la stalla, l’agriturismo con sedici posti letto, il negozio e i servizi alla comunità. Inoltre da sette anni siamo centro visita del Parco Nazionale e proprio a Succiso è nato il progetto ‘Neve Natura e Cultura d’Appennino’ con la scuola di montagna, da febbraio a marzo, un periodo che prima era ‘morto’ e che ora incide sul nostro fatturato».

A Succiso si è probabilmente coniato qualcosa di nuovo – il termine cooperativa paese è nato qui durante un convegno della Lega Cooperative – e da qui questo modello si è diffuso e proprio in Appennino, nel territorio del Parco Nazionale si stanno sviluppando altre esperienze importanti.

A microfono di Fernè, il direttore del Parco Nazionale, Giuseppe Vignali, spiega: «Il Parco Nazionale Tosco Emiliano, oltre a fregiarsi di natura ben conservata, piacevoli paesaggi e prodotti tipici di fama internazionale, conserva un’ulteriore emergenza che definirei endemica nel panorama italiano: la cooperazione. La cooperazione è una grande ricchezza, è una strada difficile da percorrere, richiede pazienza e professionalità, ma può dare grandi risultati. La nostra è una cooperazione vera, costituita di piccole società che fanno profitto, ma erogano soprattutto servizi sociali. La cooperativa del paese kibbutz gestisce un agriturismo, un bar, un negozio, ha un gregge e fa il formaggio, porta i bambini a scuola per conto del comune, fa il pane per tutto il paese, taglia i boschi, ristruttura rifugi, spala la neve davanti alle case di quelli che non riescono da soli. Nell’era delle smart city e di un’Italia incapace di unirsi e risolvere i suoi problemi, qui c’è un paese che se la cava benissimo da solo ma insieme, tutti sono occupati a km zero, non devono fare centinaia di km per andare al lavoro e usano anche molti prodotti locali. Quanto costa al pubblico un posto di lavoro fatto così? Pochissimo. Quello di Succiso è il nostro primo Centro visita, realizzato secondo la filosofia di un’integrazione completa fra pubblico e privato, non ci sono spazi specifici dedicati al Parco, ma il Parco è dappertutto: nelle camere, al ristorante, nella scelta degli arredi. Venite qui a vederlo, sotto il nostro Cervino, la bellissima Alpe di Succiso. Qui ci si sente a casa».

Chiudendo il servizio l’inviato Farnè ne trae il senso: «Vi abbiamo presentato una bella storia, una risposta alla crisi, una comunità che tutti i giorni s’impegna per sopravvivere tra passato e futuro».

http://www.tgr.rai.it/dl/tgr/regioni/PublishingBlock-7fe62863-62cd-4276-9560-cfd75abeea68.html?idVideo=ContentItem-07accfd1-0228-4866-b863-b21185008b4a&idArchivio=Buongiorno

Condividi su
 
© 2024 - Ente Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Via Comunale, 23 54013 Sassalbo di Fivizzano (MS) Tel. 0585-947200 - Contatti
C.F./P.IVA 02018520359
Codice univoco per la fatturazione elettronica: UF6SX1 PagoPA
Albo Pretorio - Amministrazione trasparente - URP - Privacy
Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

Facebook
Twitter
Youtube
Flickr