Ancora una volta le piogge mettono in difficoltà il Paese

( Sassalbo, 14 Novembre 2012 )

Interrotta la strada statale 63 tra Fivizzano e Aulla. Chiusa al traffico la strada provinciale tra Tavernelle e Bagnone. Chiusa al traffico la Gatta-Pianello. L'elenco potrebbe continuare.

Ancora una volta, e purtroppo con frequenza, ormai le piogge d’autunno mettono in difficoltà la sicurezza e le comunicazioni in ampie zone dell’Italia. La Lunigiana, la Garfagnana, i Comuni dell’Appennino. E’ una storia nota e le soluzioni non sono semplici

Le parole di commento che vogliono essere di indignazione, paiono ormai di circostanza.

Non si risolverà facilmente il problema di un Paese montano dalla “geologia” fragile, attraversata con frenesia e superficialità, da strade e infrastrutture costruite affannosamente ovunque e comunque, a tutti i costi, senza mettere in conto i costi di prevenzione manutenzione.

C'è stato un tempo in cui “le calamità naturali”, se non provocavano vittime, facevano la ricchezza degli appalti e la malcelata soddisfazione di amministratori pubblici desiderosi di avere, ad ogni costo, soldi da spendere sul loro territorio.

Ora, purtroppo, le risorse per le emergenze risultano 10 volte inferiori a quelle che venivano stanziate 10 anni fa. Pare il momento di cambiare i modelli di intervento, sia preventivi che di manutenzione. In montagna, in Appennino, può essere l'occasione non solo per vecchi piani di spesa, ma per nuove stabili e permanenti convenzioni con imprese agricole e operatori territoriali, per operare a costi più bassi, magari con margini di utile d’impresa più ridotti, ma con certezza e continuità di interventi.

Bisogna superare estemporaneità, occasionalità, strumentalità, frantumazione degli interventi. Il Ministro dell’Ambiente Clini ha emanato proposte giuste e una visione seria. Le risorse sono limitate. Bisogna davvero mettere in fila le priorità. Assumere una filosofia di austerità, serietà ed efficacia degli interventi. Ora, come ora, con la frantumazione delle competenze amministrative, solo dal Ministero può venire un input sufficientemente forte a cambiare marcia. Comuni, Bonifiche, Parchi, Province, Protezione Civile, Autorità di Bacino…… Troppa confusione… troppa dispersione….

E’ uno dei problemi e purtroppo non l'ultimo della governance di questo affaticato Paese. Il Parco Nazionale può solo mettersi a disposizione di questa necessaria concertazione, di una volontà non di apparire i più solerti, ma di collaborare davvero tra varie amministrazioni pubbliche.

Condividi su
 
© 2024 - Ente Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Via Comunale, 23 54013 Sassalbo di Fivizzano (MS) Tel. 0585-947200 - Contatti
C.F./P.IVA 02018520359
Codice univoco per la fatturazione elettronica: UF6SX1 PagoPA
Albo Pretorio - Amministrazione trasparente - URP - Privacy
Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

Facebook
Twitter
Youtube
Flickr