La giornata mondiale dell’acqua 2014 è dedicata alla relazione tra acqua ed energia e ad accrescerne la consapevolezza e le conoscenze. È un tema mondiale da “pensare globalmente ed agire localmente”. È un tema di tutti, perché acqua ed energia sono nel cuore della economia, negli stili di vita quotidiana di ciascuno di noi, al centro della politica, che purtroppo sembra condensarsi sul gossip di giornata o di stagione piuttosto che sulle grandi problematiche della gestione dei “beni comuni” e della vita concreta delle persone e delle famiglie nei loro habitat naturali e sociali. L’acqua, la biosfera e l’ambiente per la vita sono parenti molto stretti. Il modello energetico è intimamente connesso (e determinante) del modello di vita. In particolare, come si sa, quando l’acqua è scarsa o inquinata a venir meno è un diritto umano fondamentale.
Nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano questo diritto è assicurato e di acqua, fortunatamente, c’è ricchezza. Ma, a maggior ragione, c’è da esercitare una responsabilità e un Parco Nazionale DEVE AVERE questi temi al centro della sua attenzione e dei suoi progetti.
Il Secchia, l’Enza, la Parma, il Taro, il Magra, il Serchio hanno tutti le sorgenti nel Parco Nazionale. Tutti sono risorsa importantissima per territori molto vasti. E tutti alimentano centrali idroelettriche, da Ligonchio a Lagastrello, da Corniglio a San Romano, a Fivizzano, a Licciana Nardi. Alcuni di questi impianti idroelettrici sono lì da un secolo a ricordarci che la green economy, in forme tradizionali, in Appennino c’è da sempre. In questo momento particolare c’è in proposito un’opportunità enorme. Per sfruttarla davvero servono come il pane sensibilità, conoscenze e delle risorse umane capaci.
L’uso intelligente dell’acqua, bene comune limitato, è un parametro di civiltà, socialità e anche di benessere e competitività.
Il nostro Parco Nazionale, nell’ambito delle sue competenze, all’acqua dell’Appennino ha dedicato uno dei suoi tre progetti permanenti e strategici, quello che ha base a Ligonchio e va sotto il nome di Atelier ‘Di Onda in Onda’.
L’Atelier, che mette in evidenza, fin dalla sua impronta fondativa, la forte relazione tra Acque ed Energie, è stato realizzato con una “vision” che tiene insieme questi fondamentali elementi e ne promuove la conoscenza con un progetto educativo di alto livello. Il progetto è avviato con successo. L’Atelier ha avuto 14 mila visitatori e ha già cambiato qualcosa sul territorio…un territorio depauperato di risorse umane, così che qualunque progetto, anche questo, fa sempre in tempo a isterilirsi e a fallire. Ma c’è anche la possibilità che abbia un grande futuro. Soprattutto se riusciremo a farlo vedere e interpretare bene, sia localmente che da parte dei partner, Enel e Reggio Children in primis. Intanto è da sottolineare che “Aumentare la consapevolezza delle relazioni tra acqua ed energia” è esattamente il primo obiettivo dichiarato dalle Nazioni Unite per la Giornata mondiale dell’Acqua e l’anno 2014 e spazio di crescita ce n’è. Specie se si pensa all’ampliamento di relazioni e opportunità che può realizzarsi con l’iscrizione alla Rete UNESCO ‘Man and Biosphère’ (MaB) del territorio appenninico. È questa una grande opportunità di promozione internazionale delle sue caratteristiche di maggior valore, ma ancor di più una occasione di crescita culturale. Significa investire nelle motivazioni e nella formazione delle risorse umane, soprattutto dei giovani, per farli rimanere sul territorio e diventare protagonisti di una rinascita sociale ed economica; di un laboratorio di sviluppo sostenibile che, nel segno dell’equilibrio tra uomo e natura, consenta a questo territorio di non subire gli effetti della globalizzazione, ma al contrario di usarne le dinamiche per presentarsi al mondo da protagonista. A questo proposito l’esperienza realizzata dell’Atelier di Ligonchio può dare grande valore aggiunto – soprattutto se ci sarà la collaborazione e l’impegno di Reggio Children. L’Atelier delle acque e delle energie, l’approccio pedagogico di Reggio Children e la cooperazione con le scuole del territorio, potrebbero essere portati come titolo forte e centrale per il successo nella candidatura all’UNESCO. Reggio Children, se lo vorrà, potrà anche essere a pieno titolo parte del progetto di candidatura e anche della successiva governance dell’Area MaB dell’Appennino Tosco Emiliano. Inoltre, per il suo prestigioso know how e per la capacità e di tenere relazioni con pedagogisti e istituzioni di tutti i continenti, potrebbe ampliare il suo scambio di esperienze proprio grazie alla Rete MaB che comprende 621 siti in 117 nazioni.
A questo percorso -seguendo le orme dell’ente camerale di Parma- anche la Camera di Commercio di Reggio e Università di Reggio potrebbero partecipare. Anche per dar seguito al contributo del docente di fisica e preside di ingegneria Olmes Bisi, che è stato tra i protagonisti dell’ideazione dell’Atelier di Onda in Onda, in un team multidisciplinare, con pedagogiste come Carla Rinaldi, atelieristi creativi come Vea Vecchi e Giovanni Piazza. È un progetto che merita di essere condiviso e valorizzato a livello internazionale. Investe intelligenza e creatività italiana su temi oggi di estrema attualità e interesse a livello mondiale,che sicuramente saranno tali anche domani. Una prospettiva interessante per tutta Reggio Emilia, oltre che per tutto il territorio dell’Appennino Tosco Emiliano e del suo Parco Nazionale.
Fausto Giovanelli – Presidente Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano