Da Castelnovo ne' Monti a Fivizzano

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  • Partenza: Castelnovo ne' Monti

Seguendo la statale 63, si entra nel Comune di Castelnovo ne' Monti presso la frazione di Felina, situata ai piedi di un'altura sulla quale si eleva il torrione rotondo, chiamato comunemente "Salame". Ai piedi dell'altura sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta, la cui esistenza è documentata fin dal IX secolo.

Proseguendo, si arriva a Castelnovo ne' Monti, piccola capitale dell'Appennino Reggiano che, pur avendo conservato un centro storico curato, è centro di servizi e strutture sportive. A monte del borgo, sorgeva un Castello di cui rimangono i ruderi del mastio e della cinta muraria.
Da via Micheli si diparte viale Bismantova, poi la provinciale 26 che sale alla Pietra di Bismantova ed all'Eremo ai piedi delle pareti rocciose. Alla base del versante orientale, si trova anche il sito archeologico di Campo Pianelli, dove dono stati rinvenuti i resti di una necropoli e di un insediamento dell'età del ferro. Frequentata fin dalle epoche antiche, come testimoniano i resti archeologici ritrovati sulla sua sommità, la Pietra è una famosa palestra di arrampicata, oltre che meta turistica conosciutissima.

Passando per i centri di Casale e Campolungo, si rientra a Castelnovo ne' Monti e si prosegue lungo la statale 63. La prima frazione del Comune di Busana è Cervarezza Terme, poco più a valle della strada. Il paese è ben attrezzato come località per il turismo estivo: tra le sue attrattive si possono citare il complesso termale ed il Parco avventura Cerwood. Nel centro storico è allestito anche il Museo del Sughero.

Continuando a seguire la strada statale, si arriva a Busana e poi a Nismozza, borgo dei Vallisneri che conserva belle case in pietra databili al XVI secolo e l'antica Chiesa di San Venanzio. Superata la frazione di Acquabona, si giunge a Collagna, anch'esso antico borgo divenuto poi possedimento dei Vallisneri, in un contesto paesaggistico di grande pregio, tra il Monte Ventasso e l'Alpe di Succiso, affacciato sulla Valle del Secchia.
La strada raggiunge a oltre 900 m di quota il centro di Cerreto Alpi, arricchito da numerosi portali in pietra nelle abitazioni del paese. Sulle sponde del Secchia sorge il Mulino di Cerreto Alpi, oggi ristrutturato.

La statale sale più ripida fino al Passo del Cerreto, che, insieme al Monte la Nuda ed al complesso dei Laghi Cerretani, è classificato Sito di Interesse Comunitario. Dal passo si dirama la provinciale 58 verso Cerreto Laghi, mentre circa 1 km a valle dal Cerreto, una sterrata porta al Passo dell'Ospedalaccio, dal quale è possibile seguire un percorso escursionistico verso le sorgenti del Secchia.
Seguendo la statale, si scende nella Valle del Rosaro: a circa 4 km dal Passo del Cerreto, si trova la deviazione per raggiungere il centro di Sassalbo. Il nome deriva dalla presenza di affioramenti di gessi bianchi nelle vicinanze. Il paese, con le case in pietra ed i caratteristici portali in arenaria, è stato recentemente scelto come sede del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Da Sassalbo, proseguendo sulla statale, si trova sulla destra la deviazione per l'Orto Botanico dei Frignoli.

Si valica il Passo del Romito e si ammira il panorama sulle Alpi Apuane e sulla Valle del Mommio, arrivando alla Chiesa di San Paolo a Vendaso, frazione del Comune di Fivizzano.
Proseguendo verso Fivizzano, si trova il borgo di Verrucola, le cui case sono addossate intorno all'omonimo Castello (link a Castello della Verrucola), bell'esempio di fortificazione tardomedioevale.

Fivizzano si adagia nel fondovalle, con il suo impianto tipicamente rinascimentale. La visita comincia da piazza Vittorio Emanuele e dalla Fontana Medicea, e continua con la Chiesa dei Santi Jacopo ed Antonio ed infine con il Museo della Stampa presso Palazzo Fantoni.
Nei pressi di Fivizzano, sulla strada per Pognana, si raggiunge il Mulino di Arlia, sul torrente Rosaro.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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