Il SIC-ZPS Monte Prado (Villa Minozzo e Ligonchio) comprende il circo glaciale del M. Prado (2.054 m) e il lago della Bargetana ed è caratterizzato da praterie e brughiere d'alta quota con vaccinieti interrotti da rupi, cenge rocciose e ghiaioni ospitanti una rara e minacciata flora artico-alpina.
Alle quote più basse dominano invece i boschi di faggio in conversione all'alto fusto. Il 78% della superficie del sito è caratterizzata dalla presenza di 13 habitat di interesse comunitario, dei quali 3 di importanza prioritaria.
E' una delle zone in assoluto più ricche dal punto di vista floristico, esplorate fin dalla metà del secolo scorso, e per questo considerata un vero «paradiso botanico».
Le specie di interesse comunitario e conservazionistico presenti nel territorio del sito sono numerosissime: tra i mammiferi, importante è la presenza del lupo, dell'arvicola delle nevi e dei chirotteri di interesse comunitario miniottero e vespertilio di Blyth; tra gli uccelli sono segnalati il calandro, il culbianco, il codirossone, il beccafico, il luì verde, il falco pecchiaiolo, il succiacapre, la tottavilla, l'averla piccola e l'aquila reale; tra gli anfibi sono presenti il tritone alpestre, la salamandra pezzata e la rana temporaria.
Ricchissima ed estremamente variegata la flora presente: tra le specie vegetali rare e/o minacciate figurano, oltre alla specie di interesse comunitario Primula apennina, anche Coeloglossum viride, Gentiana nivalis, Swertia perennis, Globularia incanescens, l'endemica Vicia cusnae, Ranunculus kupferi, Eriophorum scheuchzeri, Soldanella pusilla, Aquilegia alpina, Cerastium cerastioides, Leucanthemum coronopifolium, Linum capitatum, varie sp. di Salice (Salix breviserrata, S. hastata, S. herbacea), Epipogium aphyllum, Empetrum hermaphroditum, Triglochin palustre, Geranium argenteum, Cicerbita alpina, Juncus trifidus, Silene suecica, Juncus jacquinii, Trichophorum alpinum, Triifolium radium, Saxifraga etrusca, Rhododendron ferrugineum, Plantago alpina, Leucanthemopsis alpina, Soldanella pusilla, Cerastium cerastioides e Carex fetida.

Testi tratti da "Aree Protette e rete Natura 2000 in Provincia di Reggio Emilia" a cura dell'U.O. Aree Protette e Paesaggio - Provincia di Reggio Emilia (Area Cultura e valorizzazione Territoriale - Servizio Pianificazione Territoriale, Paesaggistica e Ambientale).

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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