Bismantova La Storia

Campolungo

Matilde

La fortificazione sulla Pietra, presente fin dall'epoca romana, permane anche in epoca medievale ed entra ovviamente nello scacchiere dei castelli dei Canossa, nel momento in cui il territorio diventa uno dei loro possedimenti. Dalla rupe si vedono direttamente Canossa, Rossena, Toano e per interposizione di torri, Carpineti, Sarzano solo per citare gli esempi più significativi delle fortificazioni appenniniche dei Canossa.
Vivente Matilde nella seconda metà dell'XI secolo, viene edificato il Castrum Novum a valle sul colle ora chiamato del Castello. Probabilmente più  raggiungibile durante gli innumerevoli spostamenti della Contessa, ma nonostante tutto ben difeso, il castello nuovo diventa il nucleo fondamentale di un nuovo insediamento che assume da subito forte valore per l'economia ed i commerci. Le fertili spianate attorno alla Pietra ed a Castelnovo favoriscono la produzione agricola, i boschi quella silvipastorale, la presenza di torrenti ricchi di acque, le lavorazioni. Tutto porta in tempi di pace all'arricchimento del territorio ed all'accrescimento della sua importanza, già garantita dalla secolare presenza della Pieve più importante della montagna. Alla morte di Matilde entrambi i castelli passano di proprietario in proprietario, arrivando sotto il controllo Estense.

Estensi

In epoca estense il castello sulla Pietra mantenne importanza soprattutto per le corti agricole che erano abbinate allo stesso, ma le strutture degradarono rapidamente, fino a che nel XVII secolo furono esonerati anche gli ultimi armigeri e famiglie, lasciate di guardia.
Castelnovo invece assume sempre maggiore importanza, sviluppandosi soprattutto tra il XV-XVI secolo con il tipico assetto dei luoghi vocati al transito ed ai commerci. La strada principale seguiva ancora il percorso che portava ai passi per la Toscana verso sud, e si biforcava verso le valli del Secchia e dell'Enza verso nord e la pianura. Le case sorgono via via, addossate alla strada, a più piani, con botteghe al piano stradale; vi sono piazze dedicate ai vari prodotti, quella degli edifici di governo, il lavatoio. Nei secoli il paese si amplia, aumentano le esigenze di transito e di spazi legate ai commerci e il corso della strada principale viene spostato in due riprese, sempre più verso il limite dell'abitato così come vengono creati nuovi spazi per i mercati e le fiere, costruiti nuovi edifici con servizi pubblici. Nell'800 il Duca d'Este decide di costruire un palazzo in località Bagnoli. Le vicissitudini ottocentesche non consentirono di concludere il progetto e il palazzo divenne sede di uffici pubblici.
La concessione da parte del Duca d'Este di tenere la fiera di San Michele risale al 1471; la Fiera era un importante appuntamento per liberarsi dai capi in eccesso, in vista dell'inverno da parte dei montanari, per smerciare i prodotti della stagione e procurarsi merci importanti come olio, sale pelli da toscani, liguri e mercanti dalla pianura.


Geologia

  • Gessi
  • Frane
Da qui puoi vedere
La montagna mostra il suo lato nord-est con il contrafforte del Castelletto, la visione su diverse vie di arrampicata e i terrazzamenti della propaggine nord tra cui quello di Campo Pianelli. Lo sguardo spazia dalla valle del Secchia, con vista sulle alture del Toanese e Carpinetano ma anche quelle modenesi di Palagano e Prignano. Si vedono i monti Cimone, verso nord si apre lo scenario della collina di Casina e Canossa. Da qui sono visibili numerosi  emergenze di interesse storico e naturalistico: la Pieve di Toano, il Monte Santa Giulia, Marola, Monte Fosola, Rossena e Canossa.
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