Casale
Mosaico paesaggio
L'area della Bismantova è ottima per allenarsi a leggere un ambiente in un modo nuovo, secondo la modalità del 'Mosaico del paesaggio'. Anziché concentrarsi sui singoli ambienti, che pure ci sono ed hanno caratteristiche proprie, nella lettura come mosaico, essi sono tessere che, sono viste in relazione le une con le altre, considerando le possibilità di scambio e le connessioni. Il paesaggio viene quindi considerato come "sistema complesso di ecosistemi", in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni della cultura umana. Con questo sguardo d'insieme si comprendono davvero l'evoluzione, l'utilizzo, le possibilità delle aree interessate. L'area della Bismantova nella sua pur non vastissima estensione, in ogni porzione permette di applicare questa lettura proprio per la varietà e, nello stesso tempo, il notevole ordine tra ambienti diversi.
Foraggere
La gran parte dei terreni agricoli alla base della Pietra sono coltivate come prati permanenti che forniscono foraggi per l'alimentazione delle vacche da latte, latte destinato alla produzione del Parmigiano Reggiano. I prati a foraggio sono coltivati artificialmente con semina di specie selezionate, vengono sfalciate 2-3 volte l'anno e vengono concimate con letame e liquami prodotti dalle stalle. Il terreno della Bismantova è particolarmente adatto a tale tipo di coltivazione, soprattutto in alcune aree grazie alla non eccessiva pendenza, i suoli trattengono l'umidità. La gestione del territorio viene garantita dalla regimazione delle acque grazie ai fossi, alle siepi, alle fasce boscate che interrompono anche le aree a prato più estese.
Castagneti Terre di Castagno
Il castagneto ha costituito una risorsa sempre presente presso i borghi di maggiore importanza come integrazione alle produzioni ceralicole dei campi. Per approfondire storia, usi e tradizioni legate al castagneto
Presso l'abitato di Casale sono tuttora visibili vecchi castagneti, salendo verso la Pietra, lungo la strada che porta alla Foresteria (Casale 2) e lungo le pendici nord del Monte Camorra. Vi è tuttora memoria della presenza di metati per l'essicazione delle castagne presenti presso i boschi stessi e presso gli abitati.
Costruzioni rurali
Lungo i percorsi che salgono da Castelnovo dal lato nord della montagna, in particolare quello che sale da Cà Pavoni, si possono ancora trovare innumerevoli tracce di costruzioni rurali e di muretti a secco, che sostenevano piccole spianate destinate a coltivazioni o pascoli.
Filippo Re nel 'Viaggio agronomico per la montagna reggiana' compiuto tra il 1798 e il 1801 cita diverse località nei dintorni della Pietra tra cui Campolungo per la coltivazione con buona resa di frumento e fava, Ginepreto con particolare riferimento alla pratica dell'irrigazione e Villaberza per la presenza di innumerevoli animali allevati. In generale segnala ovunque la coltivazione di frutta, vigne, gelsi, castagni e la presenza di allevamento di svariati animali escluse le capre che erano vietate.
Da qui puoi vedere
La Pietra mostra il suo versante est in tutta la sua maestosità, da esso si allungano verso valle i coltivi e le foraggere interrotte dal grosso centro abitato di Casale. Lo sguardo si snoda sulle valli dei torrenti Giuscola e Spirola. Il caratteristico rilievo del Monte Camorra (821 mslm) offre il suo versante nord interessato da un vecchio castagneto.