2023 Bilancio record del Parco

Da 7 a 18 milioni di euro

( Sassalbo, 27 Dicembre 2022 )

Approvato il bilancio del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano per il 2023: reca una previsione di spesa di oltre 7 milioni di euro. Ma con una successiva variazione,la primavera prossima, il preventivo arriverà ai 18 milioni.
“È una crescita notevolissima rispetto ad alcuni anni fa – commenta Fausto Giovanelli, presidente dell’ente con sede a Sassalbo -. Il numero sintetico - 18 milioni – fatica a  esprimere le tante ricchissime progettualità e le realizzazioni che sono indicate nei diversi capitoli del bilancio. Nell insieme emerge una grande crescita del volume di spesa dell'ente, che concorre all'economia complessiva dei comuni di riferimento dell'Appennino e del crinale.Sono  tutte risorse aggiuntive, iniettate  senza alcun prelievo di risorse locali, da cittadini o enti pubblici. Il Parco raccoglie, invece, maggiori entrate dall'erario statale e dall'Unione Europea, grazie soprattutto ai tanti successi nella partecipazione ai bandi emessi dal Ministero dell'Ambiente, dalle Regioni coi piani di sviluppo rurale delle regioni e direttamente dall'Unione Europea,col programma  Life. 
 L’insieme di queste risorse,in sintesi, investe in  tre direzioni fondamentali : la tutela della natura; il contrasto e l'adattamento al cambiamento climatico; e,non ultimo,lo sviluppo di collaborazioni tra vari enti e anche con soggetti privati”.
Il Parco nazionale  ha attivato nel tempo un insieme di collaborazioni in tante direzioni. La mappa di tutte queste (sono migliaia ) configura una governance allargata che potenzia le capacità operative del Parco,”e mette in campo – prosegue Giovanelli - un capitale umano molto più vasto rispetto ai pochi dipendenti dell ente, risorse umane impegnate per l'Appennino e la sostenibilità. Viene così meglio perseguita la missione che è propria del Parco nazionale, ma anche di altri soggetti ben oltre il perimetro e le competenze dell’ente, come dimostra il coordinamento della Riserva di Biosfera MabUnesco”. 

Per tutela della natura sono stati proposti e finanziati (e già  in corso) progetti Life pluriennali per i boschi (che coprono la maggior parte del territorio), per la fauna ittica e per la qualità delle acque dei Laghi e dei torrenti e infine per sostenere e favorire gli impollinatori. Per quanto riguarda il bosco, i finanziamenti del Psr, e del programma Parchi per il Clima consentono di attuare concretamente sul nostro territorio la strategia forestale nazionale, avviando a pianificazione e certificazione migliaia di ettari di superfici forestali in concorso e condivisione con gli usi civici che ne sono titolari. Si tratta di progetti che tendono a migliorare la qualità del bosco e delle stesse modalita di taglio e utilizzo , a sviluppare la biodiversità  ad accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici. Per quanto riguarda invece la fauna ittica, in particolare i gamberi di fiume, il progetto Life Claw consente di monitorare anche curare la salubrità e naturalità in diversi tratti di torrenti e laghi, che sono una parte importante​ del paesaggio e anche della biodiversità. Infine il progetto Life a favore delle attività di impollinazione vede il Parco nazionale alla testa di un'ampia partnership con Cnr, Università di Torvergata e Roma3, oltre a Roma natura cioè i parchi della capitale. Il nostro parco nazionale è capofila e riporta nel bilancio risorse che verranno anche trasferite ai Partners . Per quanto riguarda invece il cambiamento climatico e l’adattamento, nel bilancio ci sono le entrate del programma del Ministero dell'Ambiente “Parchi per il Clima”, in campo dal 2019, un progetto che consente di migliorare le prestazioni energetiche di edifici importanti (all'interno del perimetro del Parco e in certa misura anche fuori) migliorando assolutamente la loro capacità di ridurre i consumi di gas climalteranti. “Parchi per Clima”, inoltre comprende azioni che tendono a favorire la mobilità sostenibile in particolare la mobilità elettrica con l’acquisto di auto e pulmini elettrici, con l'installazione di stazioni di interscambio di ricarica per le auto elettriche e bici di residenti e turisti. 

Le spese dirette del parco per il proprio personale sono contenute in una quota davvero minima di tutto il bilancio che è per gran parte invece destinato a investimenti e anche all'attivazione di collaborazioni professionali con professionisti, imprese e anche altri enti pubblici. “Questo è il Parco nazionale – conclude Giovanelli - che in termini sia relativi che assoluti ha meno personale in pianta organica di ogni altro parco nazionale in Italia. Questo per un verso è una dimostrazione di efficienza e propensione all’ investimento e per un altro verso sta diventando un problema, perché per gestire questo bilancio è necessario anche aumentare la dotazione di personale.  Percio l’ente Parco si rivolge al Ministero dell'Ambiente a tutti i ministeri competenti perché la dotazione di personale venga adeguata a questa operatività che si allarga .

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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