Greggi “importate” nel Parco nazionale dell’Appennino: “Una grave forzatura”. Scattate le prime denunce.

( Sassalbo, 02 Agosto 2022 )

Il Parco nazionale dell’Appennino sta seguendo con attenzione fortemente critica l’invio di greggi di pecore da carne nell’area del Cusna, attraverso diversi Tir. 

Sul punto il consiglio direttivo dell’ente si era già pronunciato criticamente nell’agosto 2021. Risulta, che per quest’anno gli usi civici titolari del diritto di pascolo sui terreni avevano negato il consenso al proseguo dell’affittanza dei terreni. La pretesa di proseguirla contro il consenso dei legittimi proprietari, invocandone il rinnovo automatico in base alle norme sugli affitti dei fondi rustici, risulta palesemente infondata, perché – come noto – queste non si applicano ai beni di uso civico.

“Si tratta dunque a nostro avviso di una grave forzatura nei confronti delle comunità e delle amministrazioni di uso civico – commenta il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano - che potranno e dovranno agire a tutela. Il Parco non deve, non può e non intende sostituirsi ad esse. È tuttavia pronto a sostenerle. Non c’è dubbio che l’importazione o meglio l’esportazione ‘temporanea’ di greggi sui terreni di crinale sia pratica lontana e diversa da quella tradizionale di pascolo e pastorizia”. Pare piuttosto indirizzata a incamerare più o meno legittimamente contributi europei di gestione suoli. La stessa Regione Emilia – Romagna è su questa pratica è critica e ha avviato un’azione per il recupero dei contributi indebitamente versati nel caso in oggetto. 

Il Parco nazionale si è attivato per fare rispettare le norme di tutela ambientale che sono cosa diversa e separata dai rapporti civilistici sui pascoli. 

Ieri pomeriggio, lunedì 1agosto, dei Carabinieri forestali, guidati dal colonnello Giuseppe Piacentini, hanno effettuato un sopraluogo in zona Lama Lite e hanno riscontrato gravi difformità rispetto alle normative sul pascolo nell’area, tali da comportare sanzioni penali, per le quali si procederà alla dovuta denuncia all’autorità giudiziaria. Il Parco nazionale si riserva altresì di agire in sede civile per i risarcimenti del danno ambientale. I carabinieri hanno altresì intimato l’allontanamento delle greggi dalle vicinanze del Rifugio Battisti.

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Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
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