Una dichiarazione d’amore per l’Enza

( Sassalbo, 11 Ottobre 2018 )

Sul torrente Enza, in uno dei siti dove si svolgono le attività del progetto LIFE BARBIE, qualcuno ha esposto una dichiarazione d’amore.

“Ci sono luoghi che ricorderò per tutta la vita sebbene alcuni siano cambiati, alcuni per sempre e non in meglio, altri sono scomparsi e altri ancora rimangono. Tutti questi luoghi avevano i loro momenti con innamorati e amici che ricordo ancora, alcuni sono morti, altri vivono nella mia vita lì ho amati tutti. Ma di tutti questi amici e innamorati non me ne resta alcuno, se paragonato a te, e questi ricordi perdono significato quando penso alla distruzione come a qualcosa di nuovo. Se bene io sappia che continuerò ad amare cose e persone che vennero prima, fermandomi spesso a ripensare a loro, so che nella mia vita ti amerò più di tutti, Enza!” 

 L’Enza è uno degli affluente di destra del Po. Le sue sorgenti sono nel comune di Comano nel versante toscano del Parco Nazionale. In prossimità del Passo del Lagastrello forma il Lago Paduli. Prima dell'abitato di Rigoso entra in Emilia Romagna, demarcando il confine tra le province di Parma e Reggio Emilia fin quasi alla foce che rimane in provincia di Reggio. Sono questi i territori storicamente conosciuti come Valle dei Cavalieri e Terre matildiche.

Il progetto LIFE BARBIE si pone l’obiettivo di conservare e recuperare le popolazioni autoctone di due specie di barbo, negli affluenti emiliani del fiume Po, in 14 siti della Rete Natura 2000, attraverso interventi in-situ ed ex-situ, nonché l'elaborazione di linee guida.

Le popolazioni italiane di barbo comune (Barbus plebejus) e di barbo canino (Barbus meridionalis, sin. B. caninus) risultano in crescente rarefazione come riconosciuto dall' aggiornamento della Lista Rossa IUCN dove lo stato di rischio delle due specie è stato elevato rispettivamente a “vulnerabile” e “in pericolo”.

Capofila di progetto è l’Università degli Studi di Parma mentre i partner sono: l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Autorità di Bacino del Fiume Po, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Occidentale, la Fondazione Mario Negri Sud e lo Spin Off accademico Gen Tech S.r.l.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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