Oggi MAB UnescoAppennino, nata 6 mesi fa a Parigi, vive a Bologna il suo “battesimo”,cerimonia di un giorno che contiene le premesse e le promesse di una vita.
La cornice è quella solenne di Palazzo D’Accursio. Protagonisti sono il rappresentante dell’UNESCO Pypaert, il Ministro dell’Ambiente Galletti, il Presidente della Regione Bonaccini. Riceve la pergamena di riconoscimento il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano,non in rappresentanza di sé stesso,ma di un territorio 10 volte più ampio che include ben 38 comuni emiliani e toscani,da Canossa a Fosdinovo,da CASTELNOVO Garfagnana a Langhirano. E’ in altre parole l’Appennino - non il Parco - che diventa "riserva mondiale dell’uomo e della biosfera", luogo dove – parole UNESCO- “combinando scienze naturali e sociali, economia e formazione, si promuovono approcci innovativi e uno sviluppo economico sostenibile nel pieno coinvolgimento delle comunità locali”.
L’iscrizione del nostro Appennino a una rete mondale UNESCO non era affatto facile.
Da lunedì sarà ufficialmente agli atti,non "per archiviare”,ma per iscriverla ai nastri di partenza: soddisfazione di un giorno ma soprattutto consapevolezza della portata della sfida e impegno per una assunzione di responsabilità Non successo effimero ma valore destinato a essere coltivato e produttivo a lungo, negli anni.
“Quanti soldi porta UNESCO”? E’ una domanda comprensibile, ma solo apparentemente concreta. Quando un ragazzo si laurea non si va alla festa a chiedergli quanto guadagnerà nella vita, ma piuttosto se avrà successo professionale e umano, sapendo che il denaro sano è quello meritato col successo e che non è un successo sano e duraturo quello ottenuto grazie al denaro erogato da qualcun altro.
In verità qualcosa di concreto già sta accadendo. Una scuola di Appennino ha conseguito un finanziamento e realizzato un progetto di scambio internazionale. La Regione ha finanziato un primo progetto di segnaletica e comunicazione. Il Ministro dell’Ambiente ha finanziato la produzione e la circuitazione di una mostra di grande attualità. La rassegna Appennino Gastronomico è in corso, con la partecipazione di 94 imprese agricole e della ristorazione che hanno intrapreso un percorso di qualità.
Ma le principali acquisizioni sono ancora in dati immateriali: il valore promozionale/pubblicitario dell’iscrizione a una Rete Mondiale, il valore sconosciuto e sottostimato non del riconoscimento in sè,ma dei cento “perché” del riconoscimento contenuti nel documento di candidatura promosso a Parigi; e infine il “consensus” vasto realizzato tra comuni, regioni, scuole, università, camere di commercio, associazioni professionali, culturali, cittadini singoli su una visione che è in sé una novità culturale e politica.
Per l’Appennino è un salto di qualità e di paradigma nel percepirsi e nel proporsi: da luogo sfortunato e periferico da assistere, a territorio con propria personalità ed eccellenze,che partecipa e compete nelle sfide della globalizzazione con una propria capacità attrattiva e creativa.
Le ferite di decenni di sconfitte e di abbandono non sono cancellate: un territorio tormentato dalle frane e dal dissesto,con rete infrastrutturale viaria e web del tutto inadeguata,perdita grave di risorse umane, tentazione di omologazione o rassegnazione. Tutto questo c’è ancora. Ma c’è anche, con MAB UNESCO, l’autorevole riconosciuta messa in campo di una forza e di approccio nuovo per affrontare vincere le vecchie e le nuove sfide dell’Appennino che può farcela.
di Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale