Cittadini affettivi ed eccellenze d’Appennino si raccontano

Cena degli Auguri di Parco nel Mondo a Reggio Emilia

( Sassalbo, 19 Dicembre 2014 )

Per il terzo anno consecutivo quasi duecento persone si sono incontrate per la “Cena degli auguri”, presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, nel nome del comune affetto per l’Appennino. Il Parco Nazionale, con il progetto Parco nel Mondo, ha incontrato i suoi Cittadini Affettivi; ma forse è più giusto dire che l’Appennino ha incontrato la sua città.

Una serata per i montanari residenti in città che mantengono ben saldi i legami con l’Appennino, ma anche per operatori e produttori del territorio e “cittadini” innamorati dell’Appennino, dei suoi spazi e della sua gente. Un momento di gioiosa condivisione e un’occasione autentica per confrontarsi e condividere idee e progetti.

La cena, preparata con i prodotti delle aree del Parco, ha presentato un menu molto ricco e curato dalla chef del Rifugio della Pietra, il servizio in sala ha visto alla prova un gruppo di allievi dell’Istituto Alberghiero Motti che, guidati dallo staff del Rifugio della Pietra ed accompagnati da alcuni insegnanti, hanno avuto l’opportunità di misurare le proprie capacità in un evento tanto importante. La tavola era inoltre decorata con un semplice ma originale segnaposto creato dai ragazzi di Cto Labor, un piccolo sacchetto di semi di mais e farro della Garfagnana.

La trasversalità della natura di Parco nel Mondo ha consentito di sviluppare la serata su vari temi. Il Presidente Giovanelli ha introdotto e presentato la manifestazione “Menu a km 0” che, con la partnership di ALMA, si propone di recuperare e qualificare le peculiarità agroalimentari dell’Appennino. Anche ALMA, nella persona del gastronomo Michele Crippa, è stata tra gli ospiti della serata, intervenendo sul tema, in un ideale rilancio verso EXPO 2015. Crippa ha lodato la manifestazione ed ha evidenziato il coraggio dei ristoratori d’Appennino che, tra difficoltà e scomodità, portano avanti le proprie attività e scommettono ogni giorno sul loro territorio. A queste parole sono seguiti gli interventi di Silvia Sacchini, del Rifugio dell’Aquila di Ligonchio, e dei gestori del ristorante “Il Fortino” di Busana.

Poi la serata si è spostata sul tema Cittadinanza Affettiva: il Parco Nazionale vanta oltre cinquecento Cittadini Affettivi, di cui oltre cento abitano a Reggio Emilia anche da più generazioni, ma l’Appennino conta migliaia e migliaia di emigranti che hanno dovuto lasciare i luoghi d’origine ma che ancora li portano nel cuore. Emigranti che non diventano mai emigrati, perché continuano a tornare a casa.

Insieme a loro ci sono anche molte persone che nutrono un sincero ed appassionato legame con l’Appennino e che, pur non avendone origine diretta, ne apprezzano le bellezze e ne diffondono la fama tra amici e conoscenti. Tra loro trovano spazio alcuni degli otto nuovi Cittadini Affettivi nominati durante la serata, come Maria Brini, apprezzato medico che per anni ha esercitato tra Reggio Emilia e l’Appennino e che conserva un forte legame con i luoghi della montagna reggiana promuovendo e partecipando attivamente ad attività culturali. Anche Luciano Del Rio, conosciuto in città e non solo per gli anni di instancabile attività nell’ambito degli strumenti musicali, nutre un profondo sentimento d’affetto verso la montagna, ed in particolare Castelnovo ne’ Monti. Sia lui che la moglie, infatti, trascorrono da molti anni l’estate nel capoluogo montano, dove sono proprietari di una casa. Del Rio ha inoltre curato importanti partecipazioni con l’istituto musicale Merulo. E’ stato poi il turno di Iames Tirabassi, conosciuto archeologo che ha curato la mostra “Antichissima Bismantova”, contribuendo alla valorizzazione storica e culturale di uno dei simboli più conosciuti del nostro Appennino. Il Sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini, ha premiato i nuovi Cittadini Affettivi con parole di stima e riconoscimento per l’affetto e l’impegno dimostrati verso il territorio del Parco Nazionale.

Il sincero affetto e attaccamento al territorio montano è stato un tema presente anche nelle riflessioni di Silvia Zanichelli, insegnante di inglese, che ha ricevuto la Cittadinanza Affettiva alla presenza delle dirigenti scolastiche Monica Giovanelli e Paola Bacci. Nata e residente a Parma, Silvia Zanichelli da anni spende la propria professionalità per l’istruzione in montagna, dedicandosi con passione alla formazione dei suoi studenti. Altre due cittadinanze affettive riguardano il mondo della scuola e della ricerca, cioè quelle conferite a Luca Quintavalla e Paolo Rizzi, docenti piacentini dell’Università Cattolica, che, attraverso il proprio lavoro di ricerca, hanno contribuito attivamente a “Osservatorio Appennino”. Un lavoro di ricerca che ha portato i due docenti anche verso la scoperta di un territorio e delle sue persone, con i quali conservano legami e contatti.

Infine, due cittadini affettivi con origini in Appennino: Gianni Bertucci da Sologno e Amato Stefanelli da Cinquecerri. Gianni Bertucci ha saputo mantenere, negli anni, un autentico attaccamento all’ambiente della Val Lucola e alla comunità di Sologno e, inoltre, si è impegnato attivamente nella promozione alla candidatura MAB-UNESCO del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Amato Stefanelli, nato a Ligonchio e residente in città, non perde mai l’occasione per dimostrare l’affetto verso la “sua” Cinquecerri, contribuendo sempre attivamente e concretamente alla realizzazione del bene comune. Entrambi i cittadini sono stati premiati dai rispettivi sindaci della comunità d’origine: Luigi Fiocchi per Villa Minozzo e Giorgio Pregheffi per Ligonchio.

Una serata, quindi, molto ricca di scambi e dialoghi, incorniciata dalle letture di Marina Coli e dalle raffinate musiche di Tiziano Bianchi e Paolo Vignali che hanno accompagnato le portate proposte dal menu e fatto da piacevole sfondo alla serata.

Al piano terra del Centro Malaguzzi erano inoltre stati allestiti alcuni punti informativi ed espositivi del Parco Nazionale, del Rifugio della Pietra e dell’Istituto Motti.

Il presidente Giovanelli, molto soddisfatto della serata, dichiara: “Abbiamo rinnovato un patto tra Reggio Emilia, il suo Appennino e il suo Parco Nazionale. Ce n'è bisogno perché la città non conosce e non può apprezzare le cose bellissime che ha lì a due passi... fuori porta dalle prime colline al crinale e subito dopo sul versante toscano. I "cittadini affettivi" reggiani affezionati all' Appennino o montanari d'origine che sono scesi a Reggio devono essere gli ambasciatori di questo messaggio. Natura e bellezza a km 0, così come i menù in concorso in 23 ristoranti del Parco Nazionale. Abbiamo parlato di questo e altro ed è stata una bellissima serata... aria di Natale aria di casa e di amicizia. Ormai è un appuntamento imperdibile.”

La cena si è conclusa in tarda serata, tra la soddisfazione di aver partecipato ad un evento ricco di spunti di dialogo e riflessione e la gioia di aver trascorso un momento “tra vecchi amici” all’insegna dei valori di condivisione così cari e tipici della gente d’Appennino. Gli auguri di Buone Feste hanno accompagnato i saluti finali e chiuso il sipario sulla Cena degli Auguri 2014 con un “arrivederci al prossimo anno”.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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