Unesco Mab: Appennino, non solo Parco

( Sassalbo, 06 Agosto 2014 )

Più di 30 Comuni da 5 Province. Più di 200.000 ettari. I capoluoghi di Garfagnana, Lunigiana, Appennino Reggiano, Val Parma.

Il crinale tosco-emiliano laddove il confine climatico euromediterraneo è sensibilissimo indicatore dei cambiamenti climatici globali.

Un patrimonio di biodiversità ricchissimo, varietà flogistiche in particolare. Le nevi e gli ulivi. Il paesaggio del Parmigiano Reggiano, del prosciutto di Parma, dei castelli e delle Pievi dei Canossa, dei Malaspina e degli Estensi. Castagneti (in crisi) e micro produzioni agricole tradizionali in ripresa. Un ambito rurale differenziato, nel clima, nel paesaggio, nei sapori, nella demografia. Aree protette, terre in abbandono, coltivi e allevamenti gestiti con sapienza, tradizione del Maggio, iniziative di studio, di ricerca e di alta pedagogia.

Sono un patrimonio e un territorio ricco di risorse – e non solo di problemi – quello che il Parco Nazionale presenterà a breve a UNESCO per la candidatura a Riserva della Biosfera. Non più solo il Parco, ma una grande area dell’Apppenino tosco emiliano che contiene davvero i tre elementi che rete unesco mab richiede: risorse naturali da tutelare, opportunità economiche da sviluppare, impegni capacità e progetti per la ricerca, l’innovazione e la formazione.

La risposta del territorio alla proposta del Parco Nazionale è stata più che positiva. Il percorso procede. A fine agosto la candidatura, salvo imprevisti sarà presentata.

Una candidatura – va ricordato – non è affatto il riconoscimento UNESCO. Non è un traguardo, è una prima tappa. Nel tempo che intercorrerà tra la candidatura e il riconoscimento non staremo solo ad attendere. Il valore del riconoscimento UNESCO sta notoriamente nel prestigio, nella riconoscibilità, nelle relazioni che apre e favorisce.

Ma un valore altrettanto grande- a mio avviso più strategico – sta nel far crescere la consapevolezza, la fiducia nelle possibilità di questo territorio.

Nel far crescere orgoglio e appartenenza, non riferiti al passato e alle radici, ma all’impegno e alle potenzialità per oggi e per il domani.

Nella stagnazione presente e persistente, economica e morale dell’Italia, i territori non sono solo il teatro in cui si svolge la scena della competizione per progredire o regredire.

Al contrario sono registi e attori protagonisti. Serve forte e moderno senso di appartenenza per aprirsi e per competere con successo. Serve la convinzione e la preparazione delle migliori risorse umane del territorio, di tutte le generazioni e di tutte le funzioni, economiche, amministrative e culturali. Il percorso verso MAB UNESCO è anche forse, soprattutto questo.

Buon viaggio Appennino!!!!

Fausto Giovanelli

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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