Dall’Appennino al Gasherbrum quota 8035, Himalaya

La spedizione partita dall’Appennino Reggiano hanno raggiunto la vetta del Gasherbrum 2, gruppo montuoso localizzato nella regione Nord-Orientale del Baltoro nella catena del Karakoram, sull’Himalaya.

( Castelnovo ne' Monti, 28 Luglio 2011 )

Ottomilatrentacinque metri sopra al livello del mare. Quanti passi ci vorranno per arrivare là, su in cima alla tredicesima vetta del Mondo per primato di altezza? Ce lo diranno presto Fabrizio Silvetti e Samuele Sentieri, due dei membri della spedizione partita dall’Appennino Reggiano e che giovedì scorso hanno raggiunto la vetta del Gasherbrum 2 e composta anche da  Nicola Campani, Massimo Ruffini, Annalisa Fioretti (medico di spedizione), Alberto Magliano e Mario Panzeri.

Due anni fa un’altra spedizione dall’Appennino, a cui hanno partecipato anche Fabrizio e Nicola,  avevano fatto un tentativo di raggiungere la vetta del Cho Oyu, ma non era riuscito soprattutto per le avverse condizioni climatiche.

Anche quest’anno il maltempo e la fatica potevano prevalere, ma poi i ragazzi di Collagna e Castelnovo ne’ Monti non si sono fatti sconfortare, come sanno bene i loro tantissimi amici che con passione e un po’ di palpiti li hanno seguiti nella loro impresa sul blog http://www.gasherbrum2011.it/

E’ da questa straordinaria finestra sul Gasherbrum, la Muraglia scintillante, che la gente d’Appennino ha seguito passo passo la spedizione, condividendo dubbi, paure e gioia esaltante.

Domenica 24 luglio, solo pochi giorni fa, Fabrizio scriveva:

L'ultima parte della montagna, che si schiude alla nostra immaginazione, non può ancora essere contemplata, c'è ancora un passo da fare.
C'è ancora un passo da fare.
Questa ondata di bianco ci avvolge.
Bianca è la luce, bianca è la neve, bianca è la nebbia.
Fatica che tiene in bilico l'equilibrio tra l'essere presente e l'allontanarsene un po'.
Il respiro deve essere costantemente forzato e cadenzato, come se tu avessi perso la memoria biologica.
Il controllo di te è meglio evitare di perderlo.
Dopo undici ore di combattimento tra te e l'altro ti accorgi che qualcosa attorno a te sta cambiando.
E' prepotente.
Alzi gli occhi e sopra non trovi che azzurro.
Azzurro. Come l'aria.
Azzurro che quasi brucia.
La mia vetta è una gioia più mia che della montagna.
Interiore. Fortissima.

Quando sul blog gli amici d’Appennino leggono che la vetta è conquistata, la gioia si è sparsa nella rete. I commenti sono stati tantissimi.

«Fabrizio e Samuele in vetta al Gasherbrum!! Successo per tutta la spedizione !!! È un onore e un orgoglio per tutti - ha scritto Fausto Giovanelli, Presidente del Parco - La fatica e il coraggio di Fabrizio, Samuele Massimo e Nicola, hanno realizzato un’impresa storica per l’Appennino Reggiano. I valori positivi della montagna sono tutti esaltati da conquiste come questa, che hanno un valore sportivo, ma anche culturale e umano. Sono un bell'esempio positivo per i nostri giovani. Dal Parco Nazionale un grazie infinito!!!».

Il senso profondo di quest’impresa, ancora una volta è nelle parole dei protagonisti:

Voltarsi e ritornare sui propri passi non sempre è semplice.
Come legati da un elastico può capitare che tutti gli sforzi producano solo un tiramolla nei tuoi pensieri.
Vorresti andartene, sei sfinito, hai voglia di tornare alla normalità.
Ci sono però nodi che, quando la corda ancora è tesa, è difficile sciogliere.
E' una corda fatta di sole emozioni, ma ha una tenuta disarmante.
Sono tre giorni che rotoliamo a valle lungo il Baltoro.
100 km di ghiacciaio ed una notte lungo la Askole - Skardu (!?!) non hanno ancora reciso il legame.
Tutto, presto, mi riporterà alla realtà.
Alla mia bella realtà, ma per ora ho sempre lo sguardo rivolto alle mie spalle…

Presto i ragazzi della spedizione torneranno a casa, ma il legame Karakorum resta forte e non si limita all’impresa estrema. «La nostra attività alpinistica – si legge nel blog - non è fine a se stessa. Ciò che ci spinge è la volontà di viaggiare, di conoscere, di capire. Come è avvenuto per "Chooyu 2008", anche in questa occasione non vogliamo lasciarci sfuggire l'opportunità di creare un legame di solidarietà con la popolazione che incontreremo. I fondi che nelle serate di presentazione ed in altri momenti riusciremo a raccogliere li porteremo personalmente ai responsabili della struttura CEENA WELFARE SERVICES di Gilgit, la capitale dei Territori del Nord situata lungo la Karakorum Highway, che ospita una ottantina di bambini orfani a cui fornisce accoglienza, cure ed educazione.
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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