La Pietra di Bismantova, il Parco, il futuro

Il Consiglio di Castelnovo unanime su strategia e azioni.

La Pietra di Bismantova definitivamente nel Parco e connessa, dopo il recente ampliamento, alle altre zone dell'area protetta, costituisce una sfida ulteriore per chi già aveva la responsabilità di garantire conservazione e uso di questo patrimonio senza uguali in Appennino. E la sfida è stata subito raccolta e rilanciata dal Consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti: in piena sintonia con la strategia del Parco e – fatto di grande rilevanza, anche politica – con l'unanimità dei voti, è stato adottato un documento che definisce gli indirizzi e annuncia gli impegni per il futuro rapporto con il monumento naturale.

A base degli indirizzi il Consiglio pone "la valutazione del profondo, permanente e unitario significato che la Pietra di Bismantova ha avuto nella storia, nella cultura religiosa e civile, nella letteratura e nell'arte, nella tradizione popolare, nell'economia agricola, silvicola e pastorale delle comunità residenti", e quindi l'idea della  "continuità di tale ancestrale rapporto della comunità con la propria montagna" e della vivibilità e la fruizione della Pietra che, "nel rispetto delle compatibilità ambientali, tenga conto del mutamento dei bisogni, degli stili di vita e delle aspirazioni della popolazione".

La strada maestra, per una fruizione sostenibile viene indicata "nell'equilibrio tra gli usi agricolo, turistico, religioso, culturale, ricreativo, alpinistico". Usi che devono essere tutti possibili, senza però "che uno possa giungere a compromettere l'esercizio degli altri e senza che nessuno possa porre a rischio l'unità paesaggistica della Pietra, lederne l'integrità ambientale o sminuirne la valenza culturale e il legame sociale con la popolazione del luogo".

Per conservare questo equilibrio vi sono azioni immediate da mettere in campo, e il Consiglio le individua nell'informazione e conoscenza sulla realtà complessiva della Pietra - geologica, ambientale, archeologica, storica e culturale -, nella integrazione dei sistemi di comunicazione, delle reti di percorsi, dei circuiti di visita con le altre eccellenze territoriali, nella manutenzione costante volta a conservare l'aspetto emblematico e storico di rupe praticamente 'nuda'.

Il primo passo indicato su questa strada deve essere l'adozione di un protocollo di cura e manutenzione ordinaria, da proporre anche ad associazioni e privati portatori d'interesse, come segnale di una rinnovata visione della funzione della Pietra e di un governo unitario di tutti gli aspetti che la riguardano, a cominciare da quelli della sua valorizzazione in chiave turistica a beneficio dell'intero territorio che la circonda.

 
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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