Si apre a Cervarezza la prima ‘porta’ del Parco

Un segno semplice, distintivo e multifunzionale

Sta per aprirsi a Cervarezza, località del Comune di Busana, la prima "porta" del Parco. Ovvero, sta per essere allestita la prima delle strutture che, negli obiettivi dell'Ente, sono destinate a segnare, o meglio a "marcare", gli ingressi al territorio dell'area protetta e ai suoi luoghi più significativi. Si lavora all'istallazione e si prepara l'inaugurazione del 'bilite', l'oggetto che è stato ideato dagli architetti Andrea Bergianti e Francesco Bombardi e il cui disegno è risultato vincente nella gara appositamente bandita dal Parco.

Un segno dunque, negli auspici un "marcatore territoriale" unificante, per un'area protetta che, anche in questo modo, cerca di portare ad insieme unitario la grande complessità delle sue geografie – umana, politica ed economica – diverse per ciascuna delle quattro zone che lo compongono.

Ma il bilite, che in realtà non è di due pietre, ma di castagno e acciaio, due componenti resistenti nel tempo, non è solo messaggio 'in sé', logo di riconoscimento del Parco. La sua semplice struttura è pensata per assolvere a diverse funzioni contemporaneamente: è punto informativo, in quanto parete alla quale addossare i pannelli di comunicazione utili ai visitatori; è luogo di sosta e orientamento per apprezzare la posizione in cui ci si trova e per organizzare la prosecuzione della visita; è piattaforma di osservazione panoramica là dove la collocazione favorisce la dotazione di un grande cannocchiale per l'esplorazione.

Quest'ultimo è appunto il caso del bilite di Cervarezza: posto in uno dei luoghi 'naturali' di osservazione lungo la statale del Cerreto, esso consente infatti di ammirare una parte grande di questo versante dell'Appennino. Il sito ideale, dunque, per sperimentare la "porta" e per comprendere se davvero il 'bilite' potrà, come nei programmi, riproporsi in ogni punto "topico" del Parco.

 
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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