COSA VUOL DIRE D'ORA IN POI VIVERE IN UNA RISERVA MAB UNESCO

La voce di alcuni protagonisti

Appennino Territorio Resistente

Agata Cleri - RETE Appennino Parma Est

Vivere in una Riserva MAb Unesco è una grande opportunità e per prima cosa è bene farlo sapere agli abitanti di tutto l'Appennino Tosco Emiliano. Per questo noi della RETE Appennino Parma Est abbiamo deciso di dedicare l'estate a incontri con la gente e alla distribuzione di materiale informativo. La nostra esperienza, del resto, nasce proprio da un progetto di partecipazione, nel gennaio 2014, per combattere "abbandono, omologazione culturale e rassegnazione  che si manifestano soprattutto nei centri ormai svuotati dell'alto crinale" per dirlo con le parole del presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli. Pensiamo che proprio dalla popolazione residente possiamo attingere la forza di fare della Riserva MAB dell'Appennino qualcosa di importante per noi  e per i nostri figli.

L'Appennino è un TERRITORIO RESISTENTE che non vuole assistenza, ma vuole poter lavorare. Per lavorare e così poter continuare a vivere in montagna abbiamo bisogno che non vengano smantellati i servizi; abbiamo bisogno delle strade e delle altre infrastrutture per la mobilità, anche via web!

Noi pensiamo che l'Appennino debba  essere considerato come una grande Start-up nella quale saprà mettere in campo le soluzioni più innovative, capacità di visione, capacità imprenditoriali ma anche come tutte le start-up ha anche bisogno di un capitale per partire. E questo faremo, tutti insieme presenteremo il nostro progetto di futuro per incontrare la fiducia delle popolazioni e delle amministrazioni al fine di indirizzare tutte le forze verso un obiettivo comune: creare una area vasta e riconoscibile, interregionale e a fortissima vocazione internazionale. Un'area che ORA grazie alla MAB ha un nome riconoscibile e riconosciuto nel mondo, nella quale invitare e accogliere moltissimi viaggiatori che VORRANNO CONDIVIDERE LO STILE DI VITA che ci è valso il riconoscimento dell'UNESCO.

Invitiamo tutti a connettersi il più possibile con le realtà che hanno voglia di agire in prima persona, come la nostra. Essere in tanti uniti dal basso è la più grande azione innovativa che possiamo mettere in campo e l'appartenenza alla Rete MaB UNESCO era proprio quello che ci voleva per essere sicuri di riuscire.

 

Il riconoscimento MAB dell'Unesco è un appello ai giovani

Paola Bacci, preside dell'Istituto di Istruzione Superiore Cattaneo-Dall'Aglio e membro del Centro di Coordinamento per la Qualificazione Scolastica (CCRQS)

Il riconoscimento MAB-UNESCO è per il mondo dell'educazione, della formazione e della cultura motivo di grande soddisfazione e al contempo di responsabilità e di impegno. Soddisfazione perché anche la scuola ha saputo esprimere, attraverso le azioni del CCQS, una progettualità finalizzata alla valorizzazione del nostro territorio. In coerenza con gli ordini di scuola e con i nostri profili professionali abbiamo progettato attività di ricerca e approfondimento sull'educazione ambientale, sulle fonti energetiche alternative, i materiali edili eco-compatibili, la bioarchitettura, la contabilità ambientale, la conoscenza e la promozione del territorio, il senso di appartenenza, il turismo, la nuova agricoltura, l'enogastronomia tipica, le nuove tecnologie, la cittadinanza attiva. In collaborazione con il Parco Nazionale ci siamo occupati di formazione e aggiornamento dei docenti, in un contesto di innovazione pedagogica e didattica, sulle tracce del Maestro Loris Malaguzzi.

Impegno e responsabilità perché questo riconoscimento non è un punto di arrivo, ma fa parte di un percorso, di un cammino  che tutti insieme dobbiamo proseguire. Ora dobbiamo metabolizzare la consapevolezza di essere parte di un circuito mondiale di luoghi di grande pregio che hanno anche qualcosa da dire sullo sviluppo sostenibile, sulla qualità del sapere, del vivere e del produrre. Poi c'è l'aspetto della concretezza, delle azioni, del fare. Il MAB-UNESCO lo possiamo immaginare in una dimensione di spazio e di tempo che deve essere pensato e riempito in un'ottica di appartenenza, di rete, di sistema. Questi luoghi sono ricchi di bellezza, di valori materiali e immateriali; di tradizioni; di un sapere tramandato in agricoltura, nell'artigianato e più in generale nelle arti e nelle professioni. Al contempo i nostri giovani si misurano con la contemporaneità, la tecnologia, l'innovazione. Nelle nostre scuole esiste già - con progetti, scambi, stage, gemellaggi – una dimensione europea e internazionale.

Questi sono luoghi di eccellenze e anche di opportunità. Ma sono anche territori che stanno vivendo un momento difficile: di timori e paure, di invecchiamento della popolazione, di forte deficit demografico, e la scuola ne sa qualcosa di calo della popolazione scolastica in montagna.

Allora abbiamo bisogno di rilancio, di un obiettivo comune che metta in rete tutte le migliori energie e soprattutto i migliori pensieri, per un paesaggio dove insieme alle meraviglie della flora, della fauna e dei manufatti ci siano persone, attività e bambini. Speriamo tanti bambini!

Sostenere questo territorio è un dovere nei confronti di coloro che ce lo hanno tramandato sopportando sacrifici, fatiche, povertà ed è una sfida culturale. La scuola deve cogliere questa opportunità in una logica di autonomia e innovazione. La deve cogliere per un suo rilancio, per acquisire ulteriori elementi di qualità e originalità. Abbiamo la possibilità di restituire al territorio  professionalità nuove, competenze utili per rivitalizzare un'area che il mondo dice essere unica, speciale, un passaggio chiave tra l'Europa e il Mediterraneo.

Il riconoscimento MAB dell'Unesco la scuola lo vede innanzitutto come un appello ai giovani. Intanto è bene farli crescere in un clima culturalmente adeguato e consapevole. Consapevoli anche rispetto all'identità e all'appartenenza. E con il nostro aiuto, i giovani devono lavorare, perché l'Appennino rimanga vivo. Per il nostro territorio lo sforzo deve essere ambizioso e vincente non lamentoso sulla quotidianità.

Uomo e biosfera, le parole sono potenti ed evocative. Rendiamo potente anche il significato, adattandolo bene alla nostra realtà e al nostro senso di speranza per il futuro.

 
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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