La formula innovativa dei Centri Visita del Parco

Luoghi di accoglienza completa, a gestione professionale ma ‘familiare’

I Centri Visita di un parco, qualunque esso sia, sono le sedi nelle quali, più che in ogni altra, si definiscono l'immagine che l'area protetta vuole dare di sé e i messaggi che essa vuole trasmettere riguardo al proprio territorio, alla propria organizzazione, alle priorità delle proprie azioni. Per questo, pur mantenendo tutti i Centri Visita un tratto sostanzialmente comune per ciò che si riferisce alle informazioni generali che forniscono, difficilmente si trovano due parchi che abbiano strutture uguali per caratteristiche costruttive o per percorsi 'concettuali' che seguono.

Il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano non fa eccezione. Anzi: nella ricerca di una formula comunicativa caratteristica e fedele al territorio, così come di una formula organizzativa rispondente alle moderne esigenze di apertura e continuità del servizio, il Parco ha sviluppato per i propri Centri Visita una modalità molto originale e, sembra di poter dire dai risultati, anche molto efficace. Una modalità che fa convergere verso un unico e chiaro obiettivo tutte le componenti di cui il Centro è costituito: la località in cui ha sede, l'edificio in cui è collocato, l'allestimento interno, i servizi che fornisce, la forma di gestione che ne garantisce il funzionamento.

Le località. Scelte in funzione della prossimità al crinale, cioè entro i confini del territorio protetto o nelle sue immediate vicinanze, sono borghi accessibili ed abitati, a ribadire e sottolineare quell'integrazione delle attività dell'istituzione con la vita ordinaria delle comunità di montagna di questo 'Parco dell'uomo', uno dei cui tratti identitari è appunto il permanente insediamento di collettività attive e produttive.

Gli edifici. Nessuna nuova costruzione, ma il riadattamento o la specializzazione di ambienti già utilizzati per finalità analoghe o comunque perfettamente integrabili con quelle informative ed esplicative di un Centro. Edifici possibilmente già entrati, come punto di riferimento, nella consuetudine e nella frequentazione di residenti e forestieri.

Gli allestimenti. Frutto di una progettazione coerente e professionale, seguono una linea di pieno rispetto delle caratteristiche degli edifici e delle attività che già ospitavano. Pur senza essere gli elementi determinanti su cui si basa l'aspetto di ciascun Centro, essi risultano tuttavia immediatamente riconoscibili come immagini del Parco, che accompagnano alla conoscenza del borgo, delle comunità insediate con la loro storia e le loro produzioni, della zona, della montagna e delle sue eccellenze, del Parco nel suo  insieme.

I servizi. I Centri Visita del Parco dell'Appennino sono principalmente luoghi d'accoglienza. Per questo i servizi che offrono – tutti quelli tradizionali e attesi da una struttura del genere: documentazione, informazione, approfondimenti tematici, gadget, eccetera – sono assai più articolati e ricchi di un normale Centro di un qualsiasi parco. Qui da noi si può anche mangiare (e quanto bene!), dormire, acquistare prodotti tipici, svolgere attività formative, organizzare un'escursione o un'intera vacanza, fare una breve sosta rilassante o soggiornare per periodi anche lunghi.

Le gestioni. O, meglio, 'la gestione': perché la forma scelta e applicata è una sola e si basa sul principio che l'iniziativa privata può rispondere in modo più adeguato e sollecito al bisogno di flessibilità e continuità che presenta un servizio rivolto ad un pubblico con esigenze differenziate. Un servizio, come abbiamo visto, complesso e plurimo, con orari certamente non standardizzati, che si qualifica ancor più quando associato all'organizzazione di eventi e manifestazioni.

E se la descrizione di tutti questi aspetti che accomunano i nostri Centri Visita può far pensare ad una loro sostanziale identità, o comunque ad una ripetitiva uniformità, si sappia che nessuna interpretazione sarebbe più lontana dal vero. In realtà ciascuno è straordinariamente unico, proprio in virtù della localizzazione, della vita vissuta in passato e del nuovo allestimento così come dell'impronta ricevuta dai gestori. Insomma, dal Rifugio Lagdei di Carlo, Massimo e Paolo all'Agriturismo Montagna Verde di Barbara Maffei e famiglia nella Torre di Apella, dall'Agriturismo Valle dei Cavalieri della Cooperativa di Succiso alla Locanda il Castagno di due generazioni della famiglia Poli di Ponteccio, i Centri Visita sono veri capisaldi della funzione del Parco ed offrono opportunità ed esperienze singolari e di grande fascino, che vale la pena di mettere in programma.

 
Condividi su
 
© 2024 - Ente Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Via Comunale, 23 54013 Sassalbo di Fivizzano (MS) Tel. 0585-947200 - Contatti
C.F./P.IVA 02018520359
Codice univoco per la fatturazione elettronica: UF6SX1 PagoPA
Albo Pretorio - Amministrazione trasparente - URP - Privacy
Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

Facebook
Twitter
Youtube
Flickr